L’inflazione rappresenta un fenomeno fisiologico nelle economie di mercato, ma è fondamentale conoscerne gli effetti per gestire al meglio le proprie finanze personali.
In questo articolo vedremo cos’è e cosa misura l’inflazione, chiarendo il concetto di potere di acquisto e individuando le cause che, singolarmente o combinate fra loro, possono condurre a un incremento generalizzato dei prezzi.
Andremo poi a valutare l’impatto che un’inflazione elevata può avere sui bilanci familiari e, dunque, sulla capacità di spesa degli individui.
Ma oltre alla spesa, cosa accade a risparmi e investimenti in presenza di inflazione?
Analizzeremo le ragioni per cui tenere denaro contante in grandi quantità o i propri risparmi fermi sul conto corrente comporta un rischio “silenzioso” causato proprio dall’inflazione.
Infine, illustreremo le strategie che i fondi pensione mettono in campo per “battere” l’inflazione.
Cos’è l’inflazione?
In termini semplici, l’inflazione si verifica quando il costo medio di beni e servizi in un’economia cresce nel tempo, portando a una perdita di valore della moneta. Ciò significa che con la stessa quantità di denaro si acquistano meno prodotti rispetto a prima, un effetto noto come perdita di potere d’acquisto.
Facciamo un esempio concreto per comprendere meglio il fenomeno: se cinque anni fa con € 10 si potevano comprare 7 litri di benzina, oggi con la stessa somma se ne possono acquistare meno di 6 a causa dell’aumento dei prezzi.
L’indice che misura questa variazione è l’Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC), calcolato dall’ISTAT attraverso un paniere rappresentativo di beni e servizi consumati dalle famiglie italiane.
Questo indice permette di monitorare la variazione percentuale dei prezzi nel tempo.
Le cause dell’inflazione
Le cause dell’inflazione sono diverse e spesso si combinano tra loro. Le principali sono le seguenti:
- Inflazione da domanda: avviene quando la richiesta di beni e servizi supera la capacità produttiva del mercato, spingendo i prezzi verso l’alto.
- Inflazione da costi: si verifica quando aumentano i prezzi delle materie prime o il costo del lavoro, che spingono le imprese ad alzare i prezzi di vendita per mantenere i loro margini di profitto.
- Inflazione monetaria: dipende dall’aumento eccessivo della quantità di moneta in circolazione ed è spesso legato alle politiche delle banche centrali.
Questi fattori, anche combinati tra loro, determinano l’aumento generalizzato e sostenuto dei prezzi, condizione che definiamo appunto inflazione.
L’impatto quotidiano dell’inflazione: il “peso” della spesa
L’inflazione ha un impatto diretto e percepibile sul budget familiare perché riduce il valore reale del reddito. A parità di stipendio, un aumento dei prezzi porta a una contrazione del potere d’acquisto. Non solo: anche se lo stipendio aumenta, se questo aumento non è proporzionale al tasso d’inflazione, il potere d’acquisto diminuisce.
Facciamo un esempio: se l’inflazione è al 5% e lo stipendio aumenta solo del 2%, in termini reali si ha una perdita di valore pari al 3%. Questo differenziale si traduce in meno beni e servizi acquistabili con lo stipendio mensile.
Le prime voci a subirne gli effetti sono i beni essenziali come alimentari, carburante ed energia, poiché aumenti rilevanti in questi settori rendono più costosa la vita quotidiana, incidendo pesantemente sulla spesa per cibo, bollette e trasporti.
Impatto sulle scelte finanziarie
Questa erosione silenziosa ma costante del reddito disponibile costringe molte famiglie a rivedere le proprie abitudini di consumo o a rinunciare ad alcune spese, aumentando la pressione finanziaria.
Inoltre, l’inflazione può generare incertezza nelle scelte economiche e finanziarie, poiché i prezzi che aumentano influenzano la percezione di stabilità economica e possono portare alla riduzione dei consumi o a una maggiore cautela nell’assunzione di impegni finanziari a lungo termine.
Risparmi e investimenti: l’importanza di “non lasciare i soldi fermi”
Lasciare i risparmi fermi sul conto corrente o tenerli in forma liquida (cioè in contanti) è il modo più semplice per vedere eroso il proprio capitale dall’inflazione.
Infatti, se il denaro accantonato non cresce almeno quanto l’aumento medio dei prezzi, perde potere d’acquisto nel tempo. Questo è il motivo per cui l’inflazione è definita il “nemico silenzioso“ dei risparmiatori.
Strategie di protezione
Per proteggere il proprio denaro è quindi importante investire, scegliendo strumenti con un rendimento che punti a essere superiore all’inflazione. Tra gli investimenti che tradizionalmente hanno offerto una buona difesa contro l’inflazione ci sono:
- gli immobili, anche se molto dipende dalla qualità dell’immobile e dalla sua collocazione geografica;
- alcune categorie di azioni;
- le materie prime, che tendono ad aumentare di valore quando i prezzi crescono.
Naturalmente, ogni investimento comporta rischi diversi. Per questo è importante valutare attentamente la propria propensione al rischio e diversificare le scelte per mitigare le perdite.
Inflazione e fondo pensione
I fondi pensione, come Telemaco, sono strumenti pensati per il lungo termine che hanno l’obiettivo di aiutare gli aderenti a costruire una pensione integrativa a quella pubblica. Per farlo, investono sui mercati finanziari le risorse versate, così da generare un rendimento variabile in funzione del comparto di investimento scelto.
I gestori finanziari, cioè quei soggetti a cui i fondi affidano la gestione dei risparmi degli aderenti, adottano strategie di investimento improntate alla diversificazione, che includono asset più dinamici come azioni o investimenti immobiliari, capaci di generare rendimenti potenzialmente superiori all’inflazione nel tempo.
Tuttavia, occorre essere consapevoli che i comparti più conservativi, che investono quasi esclusivamente in strumenti monetari o obbligazionari a breve termine, possono risultare meno efficaci per contrastare l’aumento dei prezzi. Il loro obiettivo primario, infatti, è proteggere il capitale accumulato: per questo, sono indicati specialmente per chi è vicino alla pensione.
Viceversa, i comparti bilanciati o azionari, che hanno al loro interno una più rilevante componente azionaria, possono essere più adatti per perseguire rendimenti maggiori nel lungo periodo, proteggendo così i risparmi dall’erosione causata dell’inflazione.
Dunque, nel caso dei fondi multicomparto, la scelta della linea di investimento più adeguata deve tenere conto dell’orizzonte temporale e delle esigenze individuali dell’aderente.
Per approfondire, invitiamo a leggere la nostra guida Quali sono i comparti di investimento del Fondo Telemaco.
Conclusioni
La perdita di potere d’acquisto incide sulla spesa quotidiana, sui risparmi e sugli investimenti, con conseguenze anche sul futuro previdenziale.
Per contrastare questi effetti negativi è consigliabile adottare tre azioni chiave:
- Monitorare regolarmente le proprie spese.
- Evitare di mantenere somme troppo elevate in contanti o depositi a zero rendimento.
- Investire i risparmi in strumenti finanziari che offrano un’adeguata diversificazione, come i fondi pensione, così da limitare l’impatto dell’inflazione nel lungo termine.
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota informativa.