In Italia la violenza di genere è una presenza costante nella vita di migliaia di donne, che assume i tratti di una vera e propria ferita aperta per il nostro Paese.
I dati resi noti dall’Analisi criminologica del Ministero dell’Interno sono impietosi: solo nei primi nove mesi del 2025, in Italia sono state uccise più di 70 donne. 60 hanno trovato la morte tra le mura di casa, 44 per mano dell’attuale o ex partner.
A queste forme di violenza se ne aggiunge una spesso meno visibile, ma altrettanto incisiva: quella economica. Infatti, se da una parte sono ancora troppe le donne che si trovano costrette a scegliere tra lavoro e maternità, dall’altra chi lavora si trova spesso a percepire uno stipendio inferiore rispetto ai colleghi uomini.
Il gender pay gap continua a penalizzare le donne: secondo il Rendiconto di genere 2024 pubblicato dall’Inps, la differenza salariale tra uomini e donne si aggira intorno al 20%, con un divario che, in alcuni settori, supera il 30%. Questo si traduce in minore libertà economica nel presente e in pensioni più basse (con una forbice che va dal 25 al 44%) nel futuro, rendendo più difficile sottrarsi a situazioni di dipendenza e controllo.
Di fronte a tutto questo, non possiamo restare indifferenti.
Come Fondo Telemaco, scegliamo di schierarci al fianco di tutte le donne che vivono situazioni di violenza, visibile o silenziosa. Non è mai “troppo poco” per chiedere sostegno, né “troppo tardi” per parlarne: uscire dall’isolamento è un gesto di forza, non di debolezza, e può aprire la strada a un presente e a un futuro migliori.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricordiamo che chi è in difficoltà può:
- Chiamare il 1522, numero verde gratuito e anonimo, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni
- Consultare il sito www.1522.eu
- Rivolgersi a uno dei numerosi centri antiviolenza presenti sul territorio
- Segnalare episodi di violenza domestica tramite l’app YouPol della Polizia di Stato, scaricabile per dispositivi Android e iOS.
La violenza di genere non è un fatto privato: è una responsabilità collettiva. Rompere il silenzio, sostenere chi chiede aiuto e diffondere informazioni sui servizi disponibili è parte del cambiamento di cui tutte e tutti possiamo essere protagonisti.