Come funziona la garanzia nel comparto Garantito?
Come funziona la garanzia nel comparto garantito

Come funziona la garanzia nel comparto Garantito?

La garanzia nel comparto Garantito è una tutela molto importante per chi sceglie di affidare a un fondo pensione il proprio futuro previdenziale.

In questo articolo vedremo nel dettaglio cosa sono i comparti dei fondi pensione, come funziona il comparto garantito del Fondo Telemaco e, infine, come e quando si attiva la garanzia del comparto Garantito.

Infine, rimarcheremo le ragioni dell’importanza della garanzia, soprattutto se messa in relazione con l’orizzonte temporale a disposizione dell’aderente.

Cosa sono i comparti dei fondi pensione?

Chi sceglie di aderire a un fondo pensione deve sapere che i fondi investono il TFR, i contributi del lavoratore e l’eventuale contributo aggiuntivo del datore di lavoro, al fine di far fruttare il denaro accantonato a favore del soggetto iscritto.

I fondi pensione possono offrire ai propri iscritti un’unica linea di investimento (fondi monocomparto), o diverse linee di investimento fra cui scegliere; in quest’ultimo caso parliamo di fondi multicomparto, come Telemaco.

I comparti (o linee di investimento) differiscono tra loro per rischio e rendimento.

Aderendo a un fondo multicomparto il lavoratore deve decidere a quale linea di investimento destinare il proprio denaro, tenendo ben presenti quali sono le proprie esigenze e disponibilità in termini di:

  • propensione al rischio;
  • orizzonte temporale disponibile;
  • obiettivi personali legati alla pensione integrativa.

Il rapporto rischio/rendimento dei diversi comparti varia a seconda della combinazione degli strumenti finanziari utilizzati per quella specifica linea di investimento. Parliamo dunque di un mix di Titoli di Stato, obbligazioni, azioni, ecc., che il fondo seleziona al fine di destinarvi i contributi degli iscritti.

Dunque, è bene sapere che meno sono rischiosi gli strumenti su cui si investe, minore sarà il relativo rendimento atteso, e viceversa; quindi, maggiore è il rischio finanziario, più alto sarà il rendimento atteso.

A livello generale esiste una classificazione dei comparti prevista dalla COVIP, l’Autorità di vigilanza sulla previdenza complementare, che riportiamo di seguito:

  • garantiti, così definiti per la presenza di una garanzia di restituzione del denaro investito (di cui parleremo diffusamente nel prosieguo di questo articolo);
  • obbligazionari puri, che investono in soli titoli obbligazionari;
  • obbligazionari misti, con investimenti principalmente sulle obbligazioni ma una presenza di azioni inferiore al 30%;
  • bilanciati, il cui benchmark è costituito da indici obbligazionari e indici azionari con peso compreso tra il 30% e il 40%;
  • azionari, ovvero composti per almeno il 50% da indici azionari.

L’iscritto sceglie il comparto più adatto alle proprie esigenze al momento dell’iscrizione e poi può spostarsi nel tempo da un comparto all’altro, dal momento che il tempo a disposizione e la propensione al rischio tipicamente si modificano con il passare degli anni. 

Per automatizzare questi passaggi e ottimizzare il rapporto rischio/rendimento e l’orizzonte temporale, l’ideale è adottare la strategia Life Cycle, che consente di spostare la propria posizione individuale da comparti potenzialmente più rischiosi (e pertanto con un potenziale di rendimento più elevato) a quelli meno rischiosi al crescere dell’età anagrafica e, dunque, all’approssimarsi del momento della pensione.

Leggi anche il nostro articolo Quali sono i comparti di investimento del Fondo Telemaco

Come funziona il comparto Garantito del Fondo Telemaco?

Il comparto Garantito del Fondo Telemaco ha lo scopo di offrire agli aderenti un rendimento comparabile con il tasso di rivalutazione del TFR, avendo a disposizione un orizzonte temporale breve (fino a 5 anni dal momento del pensionamento). 

Si tratta, inoltre, del comparto destinato ad accogliere i flussi di TFR conferiti tacitamente, quindi nei casi in cui il lavoratore non operi una scelta esplicita circa la destinazione del proprio trattamento di fine rapporto, con conseguente iscrizione automatica al fondo pensione di riferimento.

Il comparto Garantito presenta un livello di rischio basso e conseguentemente rendimenti attesi contenuti, con una gestione prevalentemente orientata verso titoli obbligazionari di breve durata (3-4 anni).

A livello strategico, il comparto investe prevalentemente in titoli obbligazionari, che rappresentano il 92% del portafoglio complessivo: l’82% è costituito da titoli di Stato e il restante 10% da obbligazioni societarie. La durata media di questi strumenti è tendenzialmente breve o media, ovvero inferiore ai 5 anni. La componente azionaria è più contenuta, pari all’8%, e riguarda titoli emessi nei mercati dei Paesi sviluppati a livello globale. Per quanto riguarda le obbligazioni, invece, l’area di investimento è focalizzata sui Paesi dell’area Euro.

Parliamo, dunque, della linea di investimento ideale per ottenere un rendimento contenuto e al contempo stabilizzare la posizione individuale accumulata in prossimità della pensione. 

Grazie alle caratteristiche appena menzionate e alla presenza della garanzia di restituzione del capitale, tale comparto è particolarmente adatto per soddisfare le esigenze di un soggetto con una bassa propensione al rischio e ormai prossimo all’uscita dal mondo attivo del lavoro. 

Come funziona la garanzia del comparto Garantito?

Semplificando, quando si sceglie questo comparto l’iscritto ha la garanzia di ottenere, alla scadenza della convenzione con il gestore finanziario del comparto, l’intero capitale presente nella posizione individuale, al netto di eventuali anticipazioni non reintegrate o di importi riscattati e al netto delle imposte e dei costi di gestione.

La garanzia non opera soltanto al momento del pensionamento o alla scadenza della convenzione di gestione, ma anche nel caso in cui l’iscritto sia nel comparto Garantito al momento:

  • del riscatto totale per invalidità permanente e inoccupazione;
  • del riscatto totale per decesso;
  • di anticipazioni per spese sanitarie;
  • della rendita integrativa temporanea anticipata (RITA).

In tutti questi casi, il gestore finanziario si impegna a reintegrare, alla scadenza della convenzione per la gestione del comparto (30/06/2029), le posizioni individuali per le quali, al netto degli importi riscattati o anticipati e al lordo della tassazione, il valore risulti inferiore a quello minimo garantito previsto dalla convenzione stessa. In altre parole, se alla scadenza della convenzione, o in occasione di determinati eventi come il pensionamento, l’invalidità o l’accesso alla RITA, l’importo maturato è inferiore a quanto garantito, sarà il gestore a versare la differenza, reintegrando la parte mancante.

In situazioni di instabilità finanziaria, è possibile registrare una diminuzione della propria posizione anche se si è scelto il comparto Garantito. Questo perché i valori quota sono una fotografia a oggi del valore degli investimenti effettuati e non tengono in considerazione l’esistenza della garanzia. Proprio per questo, in tali circostanze raccomandiamo di tenere sempre a mente un orizzonte di lungo periodo e, salvo casi di necessità, di non richiedere prestazioni, così da non rendere “reali” perdite “virtuali”.

Il ruolo fondamentale della garanzia

È importante sottolineare, anche alla luce di quanto esposto finora, che la garanzia offerta dal comparto Garantito rappresenta un valore aggiunto rilevante, soprattutto nei periodi di elevata volatilità dei mercati finanziari.

A differenza di altri comparti, che possono essere soggetti a maggiori oscillazioni, questo comparto offre un meccanismo di protezione del capitale che funge da vera e propria “rete di sicurezza”, particolarmente utile per chi ha un orizzonte temporale breve o una bassa propensione al rischio.

La garanzia funziona come una sorta di assicurazione: al verificarsi delle condizioni previste dalla convenzione, l’iscritto ha la certezza di ricevere almeno quanto versato, al netto delle eventuali anticipazioni non reintegrate e degli importi già riscattati.

In sintesi, la garanzia è pensata per proteggere l’iscritto nel caso in cui abbia un orizzonte temporale limitato, ad esempio perché mancano meno di 5 anni alla pensione, e dunque è arrivato il momento di ridurre al minimo il rischio sul capitale investito e garantirsi una pensione integrativa calcolata sulla posizione individuale accumulata nel corso degli anni.

Per approfondire, invitiamo a consultare la nostra Nota Informativa.

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