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Primo trimestre 2022: i fondi pensione resistono ai venti di crisi

Primo trimestre 2022 difficile per i Fondi Pensione

Primo trimestre 2022: i fondi pensione resistono ai venti di crisi

Il primo trimestre 2022 è stato caratterizzato da una serie di turbolenze sui mercati finanziari che hanno avuto inevitabili ripercussioni anche per i fondi pensione.

Inflazione elevata, crisi energetica, tensioni sul mercato delle commodity, guerra in Ucraina e graduale disimpegno delle banche centrali occidentali dalle politiche monetarie espansive e di sostegno alle proprie economie hanno generato una “tempesta perfetta” che ha interessato anche i rendimenti mark to market degli investitori istituzionali, sebbene occorre precisare fin da ora che i fondi pensione operano con un orizzonte temporale di lungo periodo e, in coerenza con tale orizzonte, ne vanno valutati anche andamento e performance.

In questo articolo vedremo in ogni caso che cosa sono gli indici BFF, che forniscono appunto informazioni utili sull’andamento delle performance dei fondi pensione, e quali sono stati i rendimenti medi di queste forme di previdenza complementare nel primo trimestre 2022.

Scopriremo, inoltre, che i fondi pensione negoziali dimostrano una maggiore resistenza ai venti di crisi.

Cosa sono gli indici BFF

Come si misura l’andamento delle forme di previdenza complementare, in termini di rendimento, nel loro complesso?

Un risposta è rappresentata dagli indici BFF (Banca FarmaFactoring), misurati dal BFF banking Group, che li descrive come segue:

“Gli Indici BFF sono nati con l’obiettivo di mettere a disposizione dei fondi pensione alcuni indicatori in grado di rappresentare in modo sintetico l’andamento di un settore sempre più importante del panorama finanziario italiano.”

Sono indicatori che consentono di confrontare le diverse linee di investimento dei fondi pensione con informazioni aggiuntive rispetto ai tradizionali dati di mercato. Si tratta, dunque, di parametri di riferimento a beneficio dei fondi pensione e della comunità finanziaria.

Gli indici sono divisi in due gruppi:

  • sui fondi pensione Aperti (FPA), creati nel 2016;
  • sui fondi pensione Negoziali (FPN), creati nel 2018 in partnership con MondoInstitutional, portale di informazione finanziaria riservato al mondo degli investitori istituzionali.

Fatte queste doverose premesse, vediamo qual è stato l’andamento di detti indici nel primo trimestre 2022, come accennato prima pesantemente condizionato dall’inflazione e dal conflitto in Ucraina.

Fondi pensione: primo trimestre 2022 tra inflazione e guerra in Ucraina

Il 2022 si è aperto all’insegna dell’incertezza, che ha per forza di cose coinvolto anche i mercati finanziari. Questo ha portato anche i rendimenti dei fondi pensione italiani in territorio negativo nel primo trimestre dell’anno.

Nel dettaglio, il periodo gennaio-marzo si è concluso come segue:

  • per i fondi negoziali (FPN) con un calo del 3,1%;
  • per i fondi aperti (FPA) con un -3,8%.

Questo il dato generale, ma è possibile osservare gli indici anche sulla base delle diverse linee di investimento, per comprendere quali sono gli strumenti che hanno maggiormente contribuito al calo e quali quelli che hanno sostanzialmente “tenuto”:

  • i fondi azionari mostrano le performance peggiori, con FPN al -4,7% e FPA al -4,9%;
  • in linea con gli azionari anche i fondi bilanciati azionari, quelli cioè che investono in parte anche su obbligazioni, con FPA al -4,8% ed FPN al -4,1%;
  • cali irrisori invece per i fondi monetari, che hanno consentito di limitare le perdite, con i fondi negoziali che fanno registrare un -0,4% e gli aperti a -0,3%.

Il tutto si inserisce in un contesto fortemente influenzato dalla crescita dell’inflazione già a partire da gennaio 2022, dal conflitto in Ucraina che ha avuto inizio nel mese di febbraio, e dal graduale disimpegno delle banche centrali, in particolare quella statunitense ma anche quella europea, che via via stanno innalzando o hanno comunque programmato un percorso di rialzo dei tassi di interesse, operazione che ha come conseguenza non solo l’aumento del costo del denaro ma anche la riduzione dei rendimenti di Titoli di Stato e obbligazioni.

Se si guarda oltre la congiuntura attuale e si analizzano gli ultimi 10 anni, però – anche perché, come detto, parlando di previdenza complementare, occorre avere ben presente un orizzonte temporale di lungo periodo – osserviamo che le performance registrate nell’ultimo decennio sono positive: un rendimento medio annuo complessivo del 3,6% per i negoziali e del 3,0% per gli aperti. Ma non solo.

Più nel dettaglio, le performance migliori negli ultimi 10 anni, infatti, sono state ottenute dai fondi azionari (con +7,5% dei negoziali e +5,9% dei fondi aperti) e dagli FPN bilanciati azionari (6,2%), mentre i monetari hanno realizzato dei guadagni contenuti (+0,5% gli FPN e +0,2% gli FPA), a confermare il loro ruolo di ancora sicura ma scarsamente redditizia.

I fondi pensione negoziali resistono ai venti di crisi

La lettura dei dati illustrati nel paragrafo precedente mostra in maniera chiara quanto i fondi pensione negoziali, come Telemaco, siano maggiormente “attrezzati” per resistere a venti di crisi, anche molto gravi, come quelli che ci stanno accompagnando in questa prima metà del 2022 (guerra, tensioni sulle materie prime, colli di bottiglia lungo la catena del valore, difficoltà di approvvigionamento e crisi energetica).

Le performance dei fondi negoziali, infatti, hanno subito cali più contenuti nel primo trimestre 2022 rispetto ai fondi aperti e ad altri strumenti di gestione del risparmio e sono più incoraggianti nell’analisi di lungo periodo degli ultimi 10 anni.

A questo aggiungiamo l’ottimismo delle parole di Marco Ricci, Coordinator Research di BFF Banking Group:

“il picco dell’inflazione dovrebbe essere raggiunto già nei prossimi mesi, dopodiché dovremmo aspettarci una discesa, soprattutto nei Paesi europei, dove persiste la moderazione salariale [la tendenza cioè a non attivare una rincorsa tra salari e inflazione, NdR].”

Orizzonte temporale lungo, diversificazione degli investimenti e costi contenuti sono tutti fattori che consentono a un fondo pensione negoziale di tutelare al meglio il patrimonio dei propri iscritti e di rispondere/resistere anche alle fasi critiche come quella attraversata nel primo trimestre 2022 e che ancora caratterizza l’attuale fase.

Per un approfondimento sugli investimenti del Fondo Telemaco, vai alla nostra pagina dedicata: La Gestione finanziaria

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