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Qual è il fondo pensione per il settore telecomunicazioni

Qual è il fondo pensione per il settore telecomunicazioni

Qual è il fondo pensione per il settore telecomunicazioni

Il fondo pensione per il settore Telecomunicazioni è il Fondo Telemaco, associazione senza fine di lucro istituita dalle parti sociali firmatarie del CCNL, sia datoriali che sindacali, che opera nell’interesse esclusivo dei soggetti aderenti.

La sua natura di associazione senza scopo di lucro comporta costi di gestione più bassi (poiché il Fondo non ha l’obiettivo di generare profitti), e vantaggi evidenti, come la possibilità di usufruire del contributo del datore di lavoro che si aggiunge al TFR e a quello versato dal lavoratore, che andremo ad approfondire più avanti nel corso dell’articolo

In questo articolo scopriremo cos’è Telemaco e perché è importante pensare alla pensione integrativa, chi ha diritto ad aderirvi, come funziona l’adesione e quali azioni compiere per iscriversi. 

Vedremo, inoltre, in che modo il Fondo investe i contributi versati dai lavoratori e quali sono gli importanti vantaggi riservati a chi decide di aderire a questa forma di previdenza complementare.

Fondo Telemaco: il fondo pensione per il settore Telecomunicazioni

Telemaco è il Fondo Pensione Nazionale Complementare per i lavoratori delle aziende del settore delle Telecomunicazioni, costituito nel 1998 in forma di associazione riconosciuta senza fine di lucro e operativo dall’ottobre 2000.

Il Fondo Telemaco è stato costituito al fine di offrire ai lavoratori associati il mantenimento del proprio tenore di vita anche al momento della pensione, grazie alla creazione di una previdenza complementare a quella pubblica

In effetti, per i lavoratori è diventato sempre più difficile riuscire a conseguire una pensione pubblica tale da consentire la conservazione del medesimo tenore di vita al momento del ritiro dal lavoro. I motivi sono molteplici; tra questi, il graduale passaggio al sistema contributivo per il calcolo delle pensioni pubbliche, i cui assegni non si basano più sull’ultima retribuzione percepita prima del pensionamento ma sui contributi versati nell’arco della vita lavorativa. Questo passaggio, di fatto, ha reso gli assegni pensionistici “più magri”.

Dunque, integrare la pensione pubblica è diventato – e diventerà ancora di più in futuro – non solo un’opportunità, ma anche una necessità. Per questo occorre valutare seriamente di affidarsi a una forma di previdenza complementare, che per i lavoratori delle TLC corrisponde al Fondo Telemaco, il fondo pensione negoziale (o chiuso) del Settore.

Chi può aderire al Fondo Telemaco e come fare

Il Fondo Telemaco è destinato ai lavoratori operai, impiegati e quadri delle aziende che applicano il CCNL delle Telecomunicazioni con contratto a tempo indeterminato, di apprendistato e di inserimento, nonché ai soggetti fiscalmente a carico degli aderenti e dei beneficiari iscritti al Fondo.

A Telemaco possono aderire:

  • le aziende alle quali si applica il CCNL delle Telecomunicazioni;
  • i lavoratori delle aziende e delle associazioni imprenditoriali a cui si applica il CCNL delle Telecomunicazioni;
  • i dipendenti delle Organizzazioni firmatarie del CCNL, compresi i lavoratori in aspettativa sindacale ai sensi dell’art. 31 della legge 20 maggio 1970 n. 300, operanti presso le predette Organizzazioni firmatarie.

L’adesione al Fondo comporta una procedura semplice. Il lavoratore deve:

  • prendere visione della documentazione del Fondo (della Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” della Nota informativa e dell’Appendice “Informativa sulla sostenibilità”);
  • compilare la domanda di adesione e consegnarla alla propria azienda, che si occuperà di inoltrarla a Telemaco. 

I lavoratori neoassunti, che non siano già iscritti ad altra forma di previdenza complementare, hanno sei mesi dal momento dell’assunzione per decidere se versare tutto il TFR a Telemaco. Ad adesione avvenuta, il TFR non sarà più accantonato dall’azienda ma versato direttamente a Telemaco.

Chi non compie in maniera esplicita alcuna scelta entro sei mesi dall’assunzione, viene automaticamente iscritto a Telemaco (la cosiddetta adesione tacita) e inizia da quel momento a costruire la sua pensione complementare versando al Fondo il proprio TFR

Chi, invece, in passato ha deciso di lasciare il TFR in azienda e non ha aderito ad alcun fondo pensione può in qualsiasi momento decidere di iscriversi a Telemaco.

Come funziona il Fondo Telemaco

Come detto, dal momento dell’adesione i lavoratori iniziano a costruire la loro pensione complementare facendo confluire nella posizione individuale le somme provenienti dal TFR. A queste si aggiungono gli eventuali versamenti dei contributi a carico del lavoratore e dell’azienda.

Versare tali contributi infatti non è obbligatorio, dal momento che è possibile aderire anche solo versando il TFR. Gli iscritti a Telemaco possono tuttavia decidere in qualsiasi momento se attivare la contribuzione a proprio carico, nel rispetto della misura minima prevista dagli accordi collettivi. 

In quest’ultimo caso, il lavoratore avrà diritto a ricevere anche un ulteriore contributo a carico dell’azienda.

L’entità della contribuzione è importantissima per definire il livello della propria pensione complementare. La percentuale di contribuzione, infatti, può essere stabilita e modificata nel tempo in base al tenore di vita che l’iscritto desidera avere al termine della sua carriera lavorativa. L’aderente può poi effettuare versamenti volontari aggiuntivi, anche una tantum.

Come sono investiti i contributi al Fondo Telemaco

I contributi versati dagli aderenti sono investiti in strumenti finanziari (azioni, titoli di Stato e altri titoli obbligazionari, quote di fondi comuni di investimento) e producono nel tempo un rendimento variabile in base agli andamenti dei mercati e alle scelte di gestione. Le risorse del Fondo sono depositate presso il Depositario, che svolge il ruolo di custode del patrimonio e controlla la regolarità delle operazioni di gestione a garanzia degli iscritti.

Telemaco è un fondo multicomparto che propone ai suoi iscritti una pluralità di linee di investimento (o comparti), ciascuna caratterizzata da una propria combinazione di rischio/rendimento

Occorre infatti ricordare che l’investimento dei contributi è soggetto a rischi finanziari, dunque alla variabilità del rendimento di un titolo in un determinato periodo di tempo. Se un titolo presenta un livello di rischio basso (ad esempio, i titoli di Stato a breve termine), vuol dire che il suo rendimento tende a essere nel tempo relativamente stabile; un titolo con un livello di rischio alto (ad esempio, le azioni) è invece soggetto nel tempo a variazioni dei rendimenti (in aumento o in diminuzione) anche significative. Ciò significa che il valore dell’investimento potrà salire o scendere. 

L’iscritto può comunque spostare le proprie risorse da un comparto a un altro dopo aver trascorso almeno 12 mesi nel comparto di appartenenza. 

La gestione del patrimonio di Telemaco è affidata a intermediari professionali specializzati (gestori finanziari), tenuti a operare sulla base di linee guida fissate dal Consiglio di Amministrazione di Telemaco e dalla legge a tutela dei soggetti aderenti.

Vantaggi dell’adesione al Fondo Telemaco

Aderire al Fondo Telemaco comporta una serie di vantaggi molto interessanti per le finanze presenti e future degli iscritti. 

In particolare:

  • possibilità di costruire giorno per giorno una pensione aggiuntiva a quella del regime obbligatorio che, come accennato, probabilmente nei prossimi anni andrà a diminuire in maniera considerevole;
  • possibilità di destinare il TFR al Fondo, senza esborsi nell’immediato;
  • opportunità, a fronte del contributo volontario del lavoratore a integrazione del TFR, di ottenere il contributo aggiuntivo del datore di lavoro;
  • possibilità di iscrivere al Fondo anche i propri familiari fiscalmente a carico;
  • costi di gestione contenuti, trattandosi di un’associazione senza fini di lucro che ha come unico obiettivo fare gli interessi degli aderenti;
  • fiscalità di favore in fase di contribuzione, attraverso una deduzione IRPEF annuale; 
  • tassazione dei rendimenti più conveniente rispetto ad altri investimenti in fase di gestione;
  • pensione integrativa tassata tra il 9 e il 15%, dunque molto meno della pensione pubblica, in fase di prestazione;
  • possibilità di ottenere delle anticipazioni fino al 75% per spese sanitarie e acquisto/ristrutturazione prima casa, e al 30% per altre necessità.

Dunque, l’iscrizione al Fondo Telemaco offre alle lavoratrici e ai lavoratori del settore delle Telecomunicazioni un ampio ventaglio di opportunità per costruire la pensione futura propria e anche delle persone care.

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