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Adesione fondo pensione: tacita o esplicita?

Adesione fondo pensione: tacita o esplicita?

Adesione fondo pensione: tacita o esplicita?

Quando si sottoscrive il primo contratto di lavoro l’impresa elenca al lavoratore una serie di documenti da produrre e di adempimenti da ottemperare, tra cui quello fondamentale relativo alla scelta di destinazione del proprio TFR

Il Trattamento di Fine Rapporto può infatti essere lasciato in azienda oppure destinato alla previdenza complementare e attorno a questo fattore ruotano i concetti di adesione tacita ed esplicita, che occorre conoscere per comprendere appieno i vantaggi dell’iscrizione a un fondo pensione negoziale.

In questo articolo scopriremo cos’è l’adesione tacita, come e perché si attiva automaticamente al primo impiego e in che modo funziona in caso di occupazioni successive alla prima. Vedremo poi come funziona invece l’adesione esplicita e quali sono i passaggi da seguire in questo caso. 

Infine, vedremo perché è sempre preferibile l’adesione esplicita e quali sono i benefici che ne derivano.

Cos’è l’adesione tacita al fondo pensione?

Il concetto di adesione tacita al fondo pensione è strettamente legato alla scelta di destinare o meno il proprio TFR alla previdenza complementare al momento della prima occupazione dei lavoratori dipendenti.

Entro 6 mesi dalla prima assunzione, infatti, il lavoratore del settore privato deve fare delle scelte circa la destinazione del Trattamento di Fine Rapporto

Le alternative sono due:

  • destinarlo in via definitiva a una forma pensionistica complementare, aderendo al fondo del proprio settore attraverso la compilazione del modello TFR2;
  • lasciarlo in azienda.

Trascorsi i 6 mesi, se il lavoratore non ha operato alcuna scelta, si attiva il cosiddetto meccanismo del silenzio-assenso e il TFR viene conferito automaticamente nel fondo pensione di settore

Non occorre compilare nessun modulo in quanto, come detto, il meccanismo è automatico. 

Parliamo, dunque, di adesione tacita in caso di inazione del lavoratore al primo impiego. 

Adesione tacita dopo il primo impiego

Il meccanismo del silenzio-assenso, che attiva l’adesione tacita, può scattare anche in occasione di impieghi successivi al primo

Vediamo, nel dettaglio, i due casi specifici.

1. Cambio lavoro e riscatto totale della posizione individuale maturata

Il lavoratore o la lavoratrice che, in caso di cambio lavoro, per perdita dei requisiti di adesione al fondo (ad esempio perché è cambiato il suo settore di impiego), ha maturato il diritto al riscatto totale della posizione individuale e lo ha esercitato, riparte da zero sul fronte del TFR

Dovrà dunque comunicare entro 6 mesi la propria scelta al datore di lavoro e, nel caso in cui non lo faccia, l’iscrizione al fondo pensione di settore avverrà in automatico.

2. Cambio lavoro e riscatto parziale della posizione individuale maturata

Il meccanismo sopra illustrato vale in seguito a un cambio di lavoro anche quando si esercita il riscatto parziale della posizione individuale maturata, anche se in questo caso la scelta non è tra TFR in azienda o al fondo pensione, ma semplicemente a quale fondo pensione destinare il Trattamento di Fine Rapporto

Trascorsi sei mesi senza comunicazioni, il TFR del nuovo impiego va in automatico al fondo di riferimento del settore. Per quanto concerne la parte di posizione individuale non riscattata, il lavoratore ha diverse opzioni:

  • mantenerla nel fondo pensione originario, anche decidendo di non versare più nulla;
  • riscattarla definitivamente anche questa parte;
  • trasferirla al nuovo fondo pensione.

Cos’è l’adesione esplicita al fondo pensione?

Per differenza, l’adesione esplicita è la scelta attiva del lavoratore di destinare il proprio TFR alla previdenza complementare, comunicando la propria decisione al datore di lavoro.

L’adesione esplicita avviene compilando il modulo TFR2 (Modulo per la scelta di destinazione del TFR) e il modulo di Adesione al fondo pensione, consegnandoli al datore di lavoro; quest’ultimo è tenuto a poi a concludere l’adesione presso il fondo pensione prescelto.

La scelta di aderire alla previdenza complementare è irrevocabile, mentre quella di lasciare il TFR in azienda può in ogni momento essere modificata, dunque è sempre possibile iscriversi al fondo pensione destinandovi il TFR.

Quali sono i vantaggi dell’adesione esplicita?

L’adesione esplicita è senza dubbio il miglior modo di approcciarsi alla previdenza complementare poiché presuppone una maggior consapevolezza del lavoratore, il quale, per giungere ad una decisione simile, ha dovuto senz’altro documentarsi e fare una serie di valutazioni informate circa il proprio futuro pensionistico. 

Dunque, il primo vantaggio è rappresentato da una migliore educazione previdenziale, che infatti è stata anche evidenziata dal rapporto Edufin 2022, dal quale è emerso proprio come gli iscritti alla previdenza complementare siano in possesso di maggiori competenze in ambito finanziario e previdenziale

Chi aderisce per scelta propria e non per un automatismo, oltre al TFR, può contribuire alla costruzione della propria previdenza integrativa attraverso l’aggiunta di un contributo proprio e, nei casi di fondi pensione negoziali come Telemaco, del conseguente contributo a carico del datore di lavoro la cui entità, a partire dal 1° dicembre 2022, è stato aumentata all’1,4%. L’attivazione del contributo dell’azienda è un indubbio vantaggio, dal momento che si tratta di un esborso che non è a carico del lavoratore, ma di cui beneficerà al momento della pensione.

Inoltre, l’adesione esplicita fin dal primo rapporto di lavoro, dunque in giovane età, consente di costituire una posizione individuale solida e consistente, anche grazie al contributo proprio e a quello aggiuntivo del datore di lavoro, al fine di integrare la propria pensione pubblica al termine della carriera lavorativa. 

E non solo! Godendo di un orizzonte temporale molto lungo, il lavoratore può anche ottenere tutti gli effetti benefici di una strategia Life Cycle, che consente di destinare il denaro accumulato a linee di investimento più rischiose e redditizie in principio, per poi passare a comparti via via meno rischiosi, fino ad approdare a quello garantito in prossimità del pensionamento.
Leggi anche il nostro approfondimento Come funziona il profilo Life Cycle

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