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Relazione COVIP 2021: rendimenti TFR più alti nei fondi pensione

Relazione COVIP 2021 rendimenti TFR più alti nei fondi pensione

Relazione COVIP 2021: rendimenti TFR più alti nei fondi pensione

La COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), con la relazione annuale 2021, ha illustrato lo stato dell’arte della previdenza complementare in Italia fornendo indicazioni utili sulla composizione delle diverse entità presenti, sulla loro diffusione e penetrazione fra gli appartenenti alla forza lavoro del Paese e sull’andamento delle attività.

In questo articolo scopriremo quanto è cresciuta la previdenza integrativa nel 2021, qual è stata la sua diffusione nei diversi segmenti della popolazione, a quanto ammontano le risorse accumulate alla fine del 2021 e quelle raccolte nel corso dell’anno e quali sono i dati legati ai rendimenti e ai costi. Questo ci permetterà di evidenziare ancora una volta l’importanza di valutare l’efficacia dei fondi pensione con un orizzonte di lungo periodo.

Relazione annuale COVIP: la previdenza complementare nel 2021

La COVIP, con la sua Relazione annuale pubblicata a giugno, fornisce il quadro della previdenza complementare italiana nel 2021. Un quadro che vede in campo 349 fondi pensione, di cui:

  • 33 fondi negoziali;
  • 40 fondi aperti;
  • 72 piani individuali pensionistici (PIP);
  • 204 fondi preesistenti, ovvero quei fondi costituiti prima della riforma organica della previdenza complementare e che andranno a esaurimento, non essendo più possibile aderirvi.
Relazione COVIP 2021_tabella 1.1

Dalla Relazione emerge come il 2021 sia stato un anno positivo per la previdenza complementare. Il totale degli iscritti ha infatti raggiunto quota 8,8 milioni, in crescita del 3,9% rispetto al 2020, andando a coprire più di un terzo della forza lavoro italiana (34,7%).

Gli iscritti si dividono come segue:

  • fondi negoziali: 3,4 milioni;
  • fondi aperti: 1,7 milioni;
  • PIP: 3,4 milioni;
  • fondi preesistenti: 0,62 milioni.

Gli iscritti sono in prevalenza uomini (61,8%), quota che sale ulteriormente se si considerano i soli fondi negoziali (73%), con più della metà appartenente alla fascia di età compresa tra 35 e 54 anni (50,3%) mentre quasi un terzo (31,9%) ha almeno 55.

Relazione COVIP 2021 - Tavola 2.1

La maggior parte degli iscritti, infine, risiede nelle regioni del Nord Italia (57%).

Risorse e prestazioni della previdenza complementare nel 2021

Le risorse accumulate in Italia a fine 2021 dalle forme di previdenza complementare ammontano a 213,3 miliardi di euro, in crescita quasi dell’8% rispetto al 2020. Una cifra che rappresenta il 12% del PIL del Paese e il 4,1% delle attività finanziarie delle famiglie italiane.

Nel corso dell’anno sono stati versati dagli iscritti contributi per 17,6 miliardi di euro, con un ritorno alla crescita che evoca i livelli pre-pandemici. In particolare, i contributi sono così suddivisi tra le diverse forme di previdenza complementare:

  • 5,8 miliardi ai fondi negoziali (+5,5%);
  • 2,6 miliardi ai fondi aperti (+12,7%);
  • 4,9 miliardi ai PIP (+6,8%);
  • 4 miliardi ai fondi preesistenti (+3,1%).

Se andiamo ad analizzare la contribuzione media per singolo iscritto, troviamo un apporto di 2.790 euro annui.

Per quanto concerne le prestazioni, nel 2021 le uscite per la gestione previdenziale ammontano a 11,4 miliardi di euro, in particolare:

  • 5,1 miliardi di euro per le erogazioni in forma di capitale;
  • 0,5 miliardi di euro per le rendite;
  • 2 miliardi di euro per i riscatti;
  • 2,3 miliardi di euro per le anticipazioni, in gran parte riferite a spese sanitarie e all’acquisto o alla ristrutturazione della prima casa;
  • 1,3 miliardi di euro per le rendite integrative temporanee anticipate (RITA).

Rendimenti e costi: buoni i dati dei fondi pensione

Sebbene anche il 2021 sia stato caratterizzato da una certa volatilità, dunque da frequenti alti e bassi nelle borse, governi e banche centrali hanno con le loro iniziative garantito un andamento positivo nel complesso dei mercati finanziari. A beneficiarne sono state anche le forme di previdenza complementare. Nel dettaglio vediamo i rendimenti medi ottenuti dalle varie forme di previdenza complementare, al netto dei costi di gestione e della fiscalità:

  • 4,9% per i fondi negoziali;
  • 6,4% per i fondi aperti;
  • 11% per i PIP “nuovi” di ramo III, assicurazioni sulla vita connesse con fondi di investimento o indici;
  • 1,3% per le gestioni separate di ramo I, assicurazioni sulla durata della vita umana.

Interessante il dato del TFR che, nell’anno in questione, si è rivalutato del 3,6% e, dunque, ha reso meno rispetto ai rendimenti dei fondi negoziali come Telemaco in cui confluisce il TFR dei soggetti aderenti.

Se poi si prende in considerazione il periodo più ampio degli ultimi 10 anni, a fronte di una rivalutazione media annua del TFR pari all’1,9%, i dati medi della previdenza complementare sono ancora più vantaggiosi. In particolare:

  • 4,1% per i fondi pensione negoziali;
  • 4,6% per i fondi pensione aperti;
  • 5% per i PIP di ramo III;
  • 2,2% per il ramo I. 
Relazione COVIP 2021 - Tavola 1,30

Passando ai costi, emerge che i PIP restano i prodotti più onerosi: su un orizzonte temporale di dieci anni, l’Indicatore Sintetico dei Costi (ISC) è in media del 2,18%. Seguono i fondi pensione aperti, con l’ISC che si attesta all’1,36%.

Anche dal punto di vista dei costi, i fondi negoziali risultano lo strumento più conveniente: sul medesimo orizzonte temporale, infatti, l’indicatore è pari allo 0,45%.

Relazione COVIP 2021 - Tavola 1.26
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