Under 30: 5 motivi per aderire a Telemaco
Giovane professionista in un ufficio moderno che usa uno smartphone, rappresentando i motivi per l'adesione al Fondo Telemaco per gli Under 30.

Under 30: 5 motivi per aderire a Telemaco

Molti giovani pensano che occuparsi della pensione sia una questione lontana, che può attendere. Questo ragionamento, sebbene comprensibile, si basa su una visione ormai superata del sistema pensionistico italiano. La delicata situazione del nostro Paese impone, invece, di pensare al proprio futuro previdenziale fin da subito e di riflettere in modo consapevole circa i vantaggi dell’adesione al fondo pensione in giovane età.

In questo articolo, individueremo cinque motivi cruciali per cui l’adesione precoce è fondamentale per progettare il proprio futuro previdenziale. Analizzeremo, nel dettaglio:

  1. il contributo del datore di lavoro;
  2. la deduzione fiscale immediata;
  3. il potere dell’interesse composto nel lungo periodo;
  4. la flessibilità nell’accesso al capitale;
  5. la tassazione finale agevolata sulle prestazioni.

Pensione lontana, vantaggi immediati

Telemaco è il fondo pensione negoziale dei lavoratori del settore delle Telecomunicazioni e dei loro familiari a carico. Il suo obiettivo è permettere agli aderenti di costruire, nel tempo, una pensione aggiuntiva rispetto a quella pubblica

Aderire non è un obbligo, ma una scelta che può fare una differenza sostanziale per la serenità futura di ciascun lavoratore del Settore.

Aderendo a Telemaco, è possibile destinare al Fondo:

  1. il TFR (Trattamento di Fine Rapporto), cioè la somma che il lavoratore matura mensilmente e che, in caso di mancata adesione a un fondo pensione, viene erogata all’interruzione del rapporto lavorativo;
  2. gli eventuali contributi del lavoratore e del datore di lavoro.

Il Fondo, attraverso gestori professionali, investe poi queste somme sui mercati finanziari. Nel corso degli anni, questo capitale genera rendimenti che si sommano al versato, costruendo così un montante destinato a integrare la pensione pubblica.

L’adesione al Telemaco è cruciale perché il sistema pensionistico pubblico è passato dal metodo di calcolo “retributivo” (che garantiva pensioni proporzionate agli ultimi stipendi) a quello “contributivo”, dove l’importo della pensione dipende strettamente da quanto si è versato. Oltre a questo, va considerato l’impatto del calo demografico in un sistema a ripartizione, in cui i contributi dei lavoratori attivi servono a pagare le pensioni di chi è fuori dal mondo del lavoro: meno lavoratori significano meno contributi e, dunque, maggiori pressioni sul sistema pubblico.

Queste trasformazioni hanno effetti particolarmente significativi proprio per chi è oggi under 30, rientrando completamente nel sistema contributivo. Per questa ragione, la previdenza complementare è diventata ormai una necessità concreta.

Ed è proprio qui che entrano in gioco i vantaggi legati a un’adesione precoce alla previdenza complementare. Vediamoli insieme.

1. Contributo del datore di lavoro

Uno dei vantaggi più concreti e immediati dell’adesione a Telemaco per i giovani lavoratori riguarda il contributo del datore di lavoro. Questo aspetto è cruciale e rappresenta un’opportunità di guadagno che sarebbe un peccato perdere.

Un diritto contrattuale

Quando il lavoratore decide di destinare al Fondo non solo il proprio TFR, ma anche il contributo a proprio carico (trattenuto in busta paga come percentuale della retribuzione), l’azienda è obbligata dal CCNL a versare a sua volta un contributo aggiuntivo

Non è una concessione volontaria, ma un diritto contrattuale che si attiva automaticamente.

Nel caso specifico di Telemaco, il contributo del datore di lavoro ammonta all’1,4% della retribuzione lorda annua, a fronte di un contributo minimo del lavoratore dell’1%. In pratica, per ogni euro versato personalmente, il lavoratore ne riceve quasi uno e mezzo in più dall’azienda.

È fondamentale sottolineare che questo contributo aziendale è totalmente a carico del datore di lavoro e non intacca in alcun modo lo stipendio o altri benefit del dipendente.

Il “guadagno gratuito”

Il vero elemento vincente di questo meccanismo sta nella sua natura di “guadagno gratuito”

Se il lavoratore non aderisse al Fondo, o lo facesse versando solo il TFR senza il contributo a proprio carico, questo denaro che l’azienda è pronta a versare semplicemente non verrebbe erogato

Per i giovani lavoratori, questo vantaggio assume una rilevanza ancora maggiore. La cifra che l’azienda versa annualmente, se proiettata su un orizzonte temporale di 35-40 anni di carriera e sommata ai rendimenti generati nel tempo, fa sì che il valore complessivo del contributo datoriale raggiunga cifre davvero significative al momento del pensionamento.

2. Deduzione fiscale

La deduzione fiscale rappresenta uno dei vantaggi più concreti e immediati dell’adesione a un fondo pensione. Consiste nella possibilità di sottrarre una determinata somma dal proprio reddito imponibile, ovvero dalla base su cui vengono calcolate le imposte sul reddito (IRPEF).

Il limite ordinario

I contributi versati a Telemaco possono essere dedotti annualmente fino al limite massimo di €5.164,57. Questo plafond include i contributi del lavoratore e del datore di lavoro, ma anche i versamenti volontari e quelli per i soggetti a carico

Il TFR è escluso da questo calcolo, poiché è soggetto a una tassazione separata.

Il “bonus” per i giovani

Il sistema riserva ai giovani lavoratori un vantaggio fiscale ancora più significativo. La normativa prevede che, dal 6° al 25° anno di partecipazione al Fondo, il lavoratore possa dedurre le somme non dedotte nei primi 5 anni di iscrizione, innalzando il limite annuo di deduzione a un importo non superiore a €7.746,86.

Questo “bonus” è stato pensato per incentivare l’adesione precoce. In pratica, si ha a disposizione un “serbatoio” di deducibilità maggiorata da utilizzare quando le condizioni economiche lo permettono.

Questo meccanismo trasforma la deduzione fiscale da un semplice sconto sulle imposte a un vero e proprio strumento di pianificazione finanziaria che premia chi inizia presto. Anche se nei primi anni di lavoro non si dispone di grandi risorse, iniziare subito a versare permette di accumulare una sorta di “credito fiscale” che sarà prezioso negli anni a venire.

3. Il potere dell’interesse composto e l’orizzonte temporale

Esiste un principio fondamentale della finanza che soprattutto i più giovani dovrebbero conoscere bene: l’interesse composto. Questo concetto, apparentemente astratto, ha implicazioni concrete e potentissime per chi inizia a investire nella previdenza complementare in giovane età

Comprendere come funziona significa capire perché, per un under 30, aderire oggi a Telemaco può fare una differenza enorme rispetto ad aspettare anche solo 10 anni.

La crescita esponenziale

L’interesse composto è un meccanismo che comporta il reinvestimento dei rendimenti insieme al capitale iniziale. In questo modo, negli anni successivi si guadagnano rendimenti non solo sul capitale versato, ma anche sui rendimenti precedentemente ottenuti

È un processo che si autoalimenta e che, su orizzonti temporali lunghi, produce risultati sorprendenti grazie alla crescita esponenziale ottenuta tramite la capitalizzazione.

Per i giovani lavoratori, l’orizzonte temporale lungo (35-40 anni) rappresenta dunque un “superpotere” finanziario. Avere un tale lasso di tempo davanti significa permettere a ogni euro versato di lavorare e moltiplicarsi con la massima efficacia. È come piantare un albero: chi lo pianta a 25 anni potrà godere di frutti abbondanti, chi aspetta fino a 40 anni avrà comunque un albero, ma più piccolo e meno produttivo.

Rischio e Life Cycle

Il lungo orizzonte temporale non è solo un vantaggio in termini di interesse composto, ma offre anche la possibilità di adottare strategie di investimento più dinamiche (con maggiore componente azionaria e, dunque, un potenziale di rendimento maggiore nel lungo periodo) nei primi anni, per ridurre poi il grado di rischio in prossimità del pensionamento.. 

Nel caso di Telemaco, questo significa beneficiare dei rendimenti attesi più elevati del comparto Dinamico in giovane età, per poi passare a comparti più conservativi come il Prudente e il Garantito con l’avvicinarsi alla pensione.

La chiave del successo sta nell’abbinare il giusto profilo di investimento alla propria età. Per un under 30, scegliere investimenti più dinamici significa sfruttare appieno il proprio vantaggio competitivo principale: il tempo. Nel lungo periodo, la differenza di rendimento tra un portafoglio prudente e uno dinamico può tradursi in migliaia di euro di montante finale in più.

Da questo punto di vista, Telemaco offre una soluzione particolarmente efficiente per tutti gli aderenti, specie i più giovani: il Profilo Life Cycle. Questo Profilo modifica automaticamente l’allocazione del capitale in base agli anni mancanti al pensionamento, partendo da una forte componente dinamica quando si è giovani e spostandosi progressivamente verso investimenti più prudenti man mano che ci si avvicina alla pensione.

4. Flessibilità: l’accesso anticipato al capitale

Uno dei timori più diffusi tra i giovani lavoratori che valutano l’adesione a un fondo pensione è la percezione di “immobilizzare” i propri risparmi per decenni, rinunciando alla possibilità di utilizzarli in caso di necessità (acquisto della prima casa, spese mediche urgenti, disoccupazione, ecc.).

La buona notizia è che questa percezione è infondata. Fondo Telemaco offre diverse possibilità di accesso anticipato al capitale accumulato, rendendo la previdenza complementare uno strumento flessibile che può adattarsi alle diverse esigenze della vita. 

Le anticipazioni previste

Telemaco prevede tre principali casistiche per cui è possibile richiedere un’anticipazione sul capitale accumulato:

MotivoLimite di PrelievoRequisito Temporale
Spese sanitarie (gravi situazioni dell’aderente, coniuge o figli)Fino al 75% della posizione maturataRichiedibile in qualsiasi momento
Acquisto o ristrutturazione della prima casa (per sé o per i figli)Fino al 75% della posizioneDopo almeno 8 anni di iscrizione alla previdenza complementare
Ulteriori esigenze (non specificate e non documentate)Fino al 30% della posizioneDopo almeno 8 anni di iscrizione alla previdenza complementare

Altre forme di flessibilità

Oltre alle anticipazioni, il Fondo offre altre forme di flessibilità:

  • Riscatti: consentono di recuperare in tutto o in parte il capitale in caso di cessazione del rapporto di lavoro, invalidità permanente, inoccupazione prolungata o altre situazioni specifiche;
  • RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata): particolarmente utile in prossimità della pensione, la RITA consente di richiedere il capitale accumulato sotto forma di rendita frazionata nel periodo che precede il raggiungimento dell’età pensionabile, a condizione di aver cessato l’attività lavorativa e avere almeno 5 anni di iscrizione.

Per i giovani lavoratori, sapere che tutte queste opzioni esistono significa poter affrontare l’adesione al Fondo con maggiore serenità, sapendo che il capitale resta accessibile in caso di bisogno.

5. Tassazione finale agevolata

I vantaggi fiscali della previdenza complementare non si esauriscono con la deduzione dei contributi. Esiste infatti un ulteriore, significativo beneficio fiscale che si manifesta in due momenti distinti: durante gli anni di accumulo e al momento dell’erogazione della prestazione finale.

Tassazione agevolata sui rendimenti

Durante la fase di gestione del Fondo, i rendimenti prodotti dagli investimenti sono tassati con aliquote di favore:

  • 12,5% per i Titoli di Stato;
  • 20% per tutti gli altri rendimenti.

Questa tassazione è notevolmente più favorevole rispetto alla tassazione ordinaria degli investimenti finanziari, che è generalmente del 26% (al netto dei Titoli di Stato). Negli anni, questa differenza di 6 punti percentuali sui rendimenti si traduce in un accumulo di capitale significativamente maggiore rispetto a un investimento ordinario con la stessa performance lorda.

Tassazione super-agevolata sulla pensione finale

È sulla tassazione finale che il sistema mostra il suo volto più vantaggioso. Al momento del pensionamento, il capitale e la rendita che costituiscono la pensione integrativa subiscono una ritenuta d’imposta con un’aliquota che:

  1. parte da un massimo del 15% (sul montante accumulato dal 1° gennaio 2007 in poi);
  2. si riduce dello 0,30% per ogni anno di permanenza nel fondo oltre il quindicesimo;
  3. può raggiungere un minimo del 9%.

Il confronto con il TFR in azienda

Per apprezzare pienamente il vantaggio, è utile confrontare la tassazione finale con quella che graverebbe sul TFR lasciato in azienda. Il TFR non destinato al fondo pensione, infatti, è tassato con un’aliquota minima del 23%, ben superiore al 15% massimo applicato ai fondi pensione.

Ciò significa che, a parità di montante lordo accumulato, chi ha destinato il proprio TFR al fondo pensione si ritroverà con un capitale netto finale significativamente più alto.

Questo vantaggio fiscale è particolarmente rilevante per i giovani lavoratori, in quanto il sistema premia la durata della permanenza nel Fondo. Chi aderisce a 25 anni e rimane iscritto fino alla pensione beneficerà dell’aliquota minima del 9%, mentre chi aderisce più tardi avrà un’aliquota più alta. Ancora una volta, il tempo gioca a favore di chi inizia presto.

Conclusione

L’adesione a Fondo Telemaco rappresenta un’opportunità preziosa per tutti, specie per i giovani lavoratori under 30. I cinque motivi che abbiamo esplorato, infatti, non sono vantaggi teorici, ma benefici concreti che iniziano a produrre effetti positivi fin dal primo giorno di adesione.

Eppure, molti giovani continuano a rimandare questa decisione, spesso per timore di impegnarsi in qualcosa che percepiscono come troppo vincolante o complesso. La verità è che iniziare è molto più semplice di quanto si pensi e non richiede sacrifici economici significativi.

La mossa più intelligente e accessibile per un giovane dipendente è quella di iniziare destinando al Fondo il proprio TFR.

Una volta conferito il TFR, il lavoratore può valutare con calma se aggiungere un contributo a proprio carico (con un minimo pari all’1% della retribuzione) per sbloccare il contributo del datore di lavoro dell’1,4%. Come abbiamo visto, questo rappresenta un guadagno extra previsto dal CCNL che sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire. Anche in questo caso, l’impatto sullo stipendio netto è molto contenuto.

In conclusione, l’adesione al Telemaco è una scelta intelligente che non compromette il presente, ma getta le basi per un futuro sereno. Ogni anno che passa senza aderire è un anno di contributi non versati, di rendimenti non maturati, di contributo aziendale perso, di vantaggi fiscali non sfruttati. È un anno in cui l’interesse composto non può lavorare a proprio favore.

Telemaco offre gli strumenti, i vantaggi e la flessibilità. L’unica cosa che serve è fare il primo passo attraverso l’adesione.

Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota informativa.

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